AFFITTO E PANDEMIA: i cinque nodi dei rapporti tra proprietari ed inquilini. fonte il Sole24Ore
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La pandemia da coronavirus ha investito anche le locazioni abitative. Da un lato gli inquilini alle prese con quarantene, nuovi lockdown, disagi economici e pagamenti da rispettare. Dall’altro i proprietari degli immobili esposti a ritardi o inadempimenti contrattuali che possono essere economicamente pesanti.
- La rinegoziazione dei canoni è sempre possibile ed è volontaria. non comporta la cancellazione del “vecchio” contratto, ma solo la sua revisione. E’ auspicabile la registrazione del nuovo accordo all’Agenzia delle Entrate per avere garanzia di una data certa e perchè lo sconto riduce la base imponibile.
- La crisi non giustifica lo stop ai pagamenti.
- La pandemia non è motivo di recesso anticipato, pur essendo sempre possibile una risoluzione consensuale che preveda la consegna anticipata dell’immobile.
- Autoisolamento a fine contratto. Anche se eticamente condivisibile, questo comportamento configura un inadempimento contrattuale.
- L’inquilino non è responsabile se obbligato alla quarantena. In questo caso il ritardo o l’inadempimento non sono determinati da dolo o colpa del conduttore, ma da circostanze a lui non imputabili.