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AFFITTO E PANDEMIA: i cinque nodi dei rapporti tra proprietari ed inquilini. fonte il Sole24Ore

La pandemia da coronavirus ha investito anche le locazioni abitative. Da un lato gli inquilini alle prese con quarantene, nuovi lockdown, disagi economici e pagamenti da rispettare. Dall’altro i proprietari degli immobili esposti a ritardi o inadempimenti contrattuali che possono essere economicamente pesanti.

  1. La rinegoziazione dei canoni è sempre possibile ed è volontaria. non comporta la cancellazione del “vecchio” contratto, ma solo la sua revisione. E’ auspicabile la registrazione del nuovo accordo all’Agenzia delle Entrate per avere garanzia di una data certa e perchè lo sconto riduce la base imponibile.
  2. La crisi non giustifica lo stop ai pagamenti.
  3. La pandemia non è motivo di recesso anticipato, pur essendo sempre possibile una risoluzione consensuale che preveda la consegna anticipata dell’immobile.
  4. Autoisolamento a fine contratto. Anche se eticamente condivisibile, questo comportamento configura un inadempimento contrattuale.
  5. L’inquilino non è responsabile se obbligato alla quarantena. In questo caso il ritardo o l’inadempimento non sono determinati da dolo o colpa del conduttore, ma da circostanze a lui non imputabili.

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